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  • Scegliere un pianoforte usato

    Scegliere un pianoforte usato

    Come scegliere un pianoforte usato d’occasione?

    Ci sono decine di pianoforti acustici in vendita sugli annunci online. E, al tempo stesso, tante allettanti proposte di rivenditori di pianoforti per strumenti nuovi a partire da 7.000 franchi. Se vi sentite molto confusi nella scelta di un pianoforte acustico, tanto da essere tentati di mollare l’idea dell’acquisto…non vi resta che leggere questo articolo che vi aiuta a scegliere un pianoforte acustico usato d’occasione e senza sorprese!

    Prima di tutto: meglio un pianoforte acustico nuovo oppure usato?

    Come vi abbiamo anticipato, negli ultimi anni sono comparsi sul mercato pianoforti acustici di produzione cinese e indonesiana di marchi anche molto noti che ci permettono con meno di 7.000 franchi di portare a casa un pianoforte nuovo. E, d’altra parte, un mercato dell’usato estremamente ricco di proposte perchè tante persone stanno cercando di liberarsi dei vecchi pianoforti, negli ultimi anni.
    Vediamo le differenze:

    • pianoforti nuovi: un tempo vi era un prezzo minimo sotto al quale era impensabile portare a casa un pianoforte Made in Japan o anche delle migliori marche europee. Inoltre, vi erano produttori di pianoforti in ogni nazione, ciascuno di essi impegnato nel produrre validi strumenti e la scelta era davvero vastissima. Ma una volta, ed è questo che vogliamo sottolineare, i pianoforti erano costruiti meglio, con migliori materiali e con maggiore cura dei dettagli. E, in proporzione, costavano anche di più di oggi.
    • pianoforti usati di ogni colore, marca e modello! Sugli annunci dei privati e presso i negozi specializzati si trova davvero l’imbarazzo della scelta. Si parte da strumenti praticamente regalati, fino all’usato di qualità scelto con cura, e strumenti di valore dei rivenditori, come quello che proponiamo noi di Tokio Piano.

    In un precedente articolo, abbiamo sottolineato che le scelte sbagliate derivano in genere dal fatto che non sono chiari i nostri obiettivi e questo vale chiaramente anche per l’acquisto di un pianoforte nuovo o usato che sia. Se intendiamo acquistare un pianoforte per suonarlo qualche ora alla settimana e per proprio piacere, è evidente che non ha senso acquistare un pianoforte di costo elevato.
    Ma nemmeno ritirare da un privato un pianoforte da poche centinaia di franchi ha molto senso, perchè sicuramente non ci darà la soddisfazione che ci aspettiamo dalla musica e, probabilmente, anche molti grattacapi.
    Tra l’altro, è facile comprendere che qualsiasi persona in possesso di un pianoforte usato del quale vuole liberarsi, raccoglierà informazioni prima di decidere il prezzo di vendita e quindi un pianoforte svenduto a un prezzo vicino a 0 probabilmente è uno strumento senza valore. E’ solo un bel mobile!

    E’ meglio un pianoforte acustico nuovo economico oppure un pianoforte usato di qualità?

    Abbiamo capito che l’acquisto di un pianoforte nuovo di qualità è lodevole ma non alla portata della maggior parte delle persone. E abbiamo anche compreso che un pianoforte usato regalato o svenduto da privati non è niente di più che un bel mobile, probabilmente anche polveroso.

    Ci resta quindi da comprendere se sia preferibile acquistare un pianoforte acustico nuovo economico oppure un pianoforte usato di qualità e di marca.

    Il pianoforte nuovo economico

    Parliamo di pianoforti acustici nuovi di fascia economica: la novità è stata rappresentata da alcune aziende dei paesi asiatici a basso costo di manodopera che un tempo erano marchi scarsamente conosciuti sul mercato europeo ma, attorno al 2000, hanno incominciato a produrre per grandi marchi quali Yamaha, Steinway (la serie Essex), e altri. E così sono nati i famosi pianoforti verticali da poche migliaia di franchi dei quali abbiamo parlato poco fa. L’illusione di portarsi a casa uno strumento di marca e quindi di sicura qualità…resta purtroppo solo un’illusione!
    Infatti, nella nostra esperienza di assistenza tecnica, ci imbattiamo regolarmente in strumenti di questa categoria che presentano scarsa tenuta dell’accordatura, la comparsa di difetti precoci al mobile e, in tutta franchezza, un decadimento delle caratteristiche sonore dopo pochi anni dall’acquisto.

    Il pianoforte usato di qualità

    Viceversa, sull’usato di qualità troviamo strumenti che negli anni mantengono tutte le caratteristiche originali, con mobili incredibilmente ben costruiti e un suono “del passato” che è completamente differente. Noi li chiamiamo strumenti vintage e possono essere pianoforti acustici che superano anche i 40 anni di età.

    Non stiamo parlando solo di pianoforti Made in Japan ma di tutta quella storica produzione artigianale europea e svizzera di pianoforti acustici, quando il legno veniva selezionato con cura, il montaggio dei pezzi eseguito in modo artigianale e a regola d’arte. Ciascuno strumento aveva una sua personalità, come se fosse un organismo vivente.

    In effetti, il pianoforte è uno strumento musicale che non si è trasformato a livello progettuale nel corso degli ultimi 70 anni. Se osservate all’interno un moderno pianoforte Yamaha e lo confrontate con uno “zio” più anziano degli anni ’80 del secolo scorso ritroverete gli stessi meccanismi, lo stesso tipo di materiali (prevalentemente legno). Anche gli esperimenti di alcuni produttori per utilizzare materiali moderni (vetro, fibra di carbonio, plastiche speciali) non hanno riscosso grande popolarità.

    Che cosa è più importante per un pianoforte usato: il suono o le condizioni della meccanica?

    A questa domanda non esiste, ovviamente, una risposta univoca, ciascuno la pensa a modo proprio e usa criteri diversi per scegliere un pianoforte usato. La nostra idea è che un pianoforte che suona bene (oggettivamente) sia sempre uno strumento prezioso che, eventualmente, potrà essere sistemato e ricondizionato per riportarlo a un soddisfacente livello di affidabilità della meccanica. Anche a costo di spendere delle somme importanti per “ringiovanirlo”.

    Ciò vale a maggior ragione per il mobile che, a nostro parere, è davvero l’ultimo dei problemi. Per quale ragione un pianoforte di oltre 40 anni dovrebbe essere privo di qualche riga o piccolo danno determinato dai normali eventi della vita? Vi piacerebbe vedere la torre di Pisa “raddrizzata”? O il Colosseo ricostruito come nuovo? O il Canal Grande di Venezia con le case totalmente ridipinte come in origine?

    Insomma, diamo sfogo al gusto per il vintage che è di gran moda ai giorni nostri anche con i pianoforti. Perchè è davvero fantastico accogliere nella propria casa un oggetto prezioso e ricco di storia.

    Scegliere i modelli migliori di un’epoca passata

    Vi riveliamo ora il segreto per un acquisto di successo, se avete deciso che il pianoforte usato fa al caso vostro. Prima ancora di verificarne lo stato della meccanica, la sua storia e di provarlo, raccogliete sul web tutte le informazioni disponibili su marca e, soprattutto, sul modello. Troverete, come è ovvio, molta documentazione in lingua inglese.

    Nei forum qualcuno sicuramente parlerà in maniera molto dettagliata di quel preciso modello di pianoforte usato e della sua esperienza di uso quotidiano.
    Solo dopo aver letto commenti e suggestioni puoi procedere con la visione dello strumento usato, meglio se accompagnato da un tecnico specializzato in pianoforti.

    Se sei un pianista esperto, ricordati che il pianoforte è una macchina complessa e potrebbe nascondere dei grandi difetti anche se i tasti funzionano bene e il suono è splendido. Potresti ritrovarti tasti bloccati dopo il trasloco, a causa degli effetti del cambio di umidità e molti altri difetti importanti.

    Infine, quando vedi un prezzo particolarmente basso in un annuncio, domandati sempre per quale ragione una persona dovrebbe disfarsi di un pianoforte senza essersi prima informata bene. Non vogliamo dire che sia impossibile trovare la grande offerta, ma è molto difficile che questo possa avvenire se non avete esperienza in questo settore.

    La filosofia di AMS Point

    Talvolta gli esperti ci criticano per aver scelto di trattare solo pianoforti d’occasione, rifiutando strumenti nuovi. Riconosciamo che questa sia una scelta radicale.

    Tuttavia, questa scelta ha molteplici motivazioni, anche di carattere ambientale. Come ormai tutto il mondo sta capendo, l’essere umano ha prodotto talmente tanto nell’ultimo secolo da creare una serie di squilibri sia per il nostro pianeta che per la nostra economia. La continua produzione di nuovi prodotti a partire da materie prime “nuove” sta diventando un percorso sempre più dannoso e insostenibile. Arriveremo presto a un punto di non ritorno, in cui sarà difficile recuperare le materie prime per ogni cosa.

    Per questo motivo, pensiamo sia più giusto riqualificare prodotti già esistenti piuttosto che venderne di nuovi. Negli ultimi anni, come nel caso della raccolta differenziata nata per recuperare e riutilizzare le materie prime, anche nell’ambito dei pianoforti è nato il metodo della “ricondizionatura”, che consiste in una serie di procedure per riportare un pianoforte allo stato quasi nuovo, nonostante gli anni di vita.

    Alcuni dei pianoforti usati che trattiamo e proponiamo sono ricondizionati, mentre altri sono strumenti di qualità verificata che non hanno subito danni o usura significativa e, se necessario, vengono rimessi in ordine senza bisogno di una completa ricondizionatura.

    I nostri pianoforti seguono tre principi fondamentali:

    • Usato di qualità: Ci assicuriamo che il pianoforte sia sempre nelle migliori condizioni possibili, garantendo la massima soddisfazione per chi lo suona.
    • Ecologico: Grazie al riutilizzo di strumenti usati, contribuiamo a ridurre l’impatto ambientale, azzerando l’utilizzo di alberi e riducendo il consumo energetico e altre risorse correlate.
    • Valore al lavoro del passato: La nostra società spesso dimentica ciò che di buono è stato fatto in passato. Mantenendo o ridando vita a prodotti del passato realizzati con eccellenza, pensiamo di aggiungere un valore aggiunto sia sociale che culturale.

    Contattaci per ogni tua domanda o dubbio, siamo sempre a disposizione!

    E’ vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore. Copyright © 2020  Blog | Tokio Piano by Gianluca Zoni. All rights reserved

  • Meglio suonare la chitarra o il pianoforte?

    Meglio suonare la chitarra o il pianoforte?

    Una scelta non facile per tuo figlio.

    Se stai leggendo questo articolo, sono certo che non hai alcun dubbio: studiare la musica diverte e fa bene a ogni età e suonare la chitarra o il pianoforte è solo una questione secondaria. Tuttavia, un adulto spesso decide di incominciare lo studio di uno strumento sulla base del proprio istinto (magari scegliendo anche strumenti originali tipo il corno inglese) e per la voglia di distinguersi dalla massa.

    Con i bambini è diverso: la scelta è in genere condizionata dai genitori, anche per questioni budget e spazio.

    E la domanda che si ripresenta nella maggior parte dei casi è sempre la stessa: è meglio suonare la chitarra o il pianoforte?

    Insomma, è come al ristorante scegliere tra un menu di carne e uno di pesce! Perchè succede questo e perchè proprio con questi due strumenti?

    Suonare la chitarra è più facile del pianoforte?

    Spesso si pensa che la chitarra sia uno strumento facile da suonare ma, in realtà, nessuno strumento è facile da suonare.

    Ci sono strumenti che permettono di raggiungere buoni risultati in tempi più brevi, per poi richiedere maggior tempo per il perfezionamento. La chitarra non è tra questi, perchè la disposizione delle note sulle corde richiede molta memoria iniziale. Un po’ come imparare un alfabeto diverso dal nostro. Inoltre, la mano sinistra compie un movimento totalmente differente dalla destra. E’ come strofinare la mano sinistra su un tavolo e, contemporaneamente, battere con la destra.

    Per questo, mi sento di dire con sicurezza che il pianoforte è, tra i due strumenti, quello che può dare risultati più rapidi, a parità di studio. Vi sono semplici brani pianistici di grande effetto, come buona parte della musica contemporanea, che possono essere suonati dopo pochi mesi di studio, a patto di studiare a sufficienza.

    Nella nostra esperienza riguardo la nostra sezione specializzato in pianoforti, abbiamo seguito clienti con ragazzi che dopo pochi mesi dall’acquisto dello strumento erano già in grado di esibirsi davanti ai propri amici e parenti con brani piacevoli, come sempre però se lo studio viene portato avanti con sufficiente regolarità, nulla si impara “da solo”.

    Quindi diciamolo con chiarezza: la chitarra non è uno strumento facile, richiede passione  e tempo.

    Il pianoforte è uno strumento impegnativo?

    Il pianoforte è uno strumento impegnativo in tutti i sensi: grande, rumoroso, pesante, costoso (un pianoforte acustico usato di buona qualità ha un costo minimo di circa 3000 franchi). Quindi è proprio come un Re, che vuole sempre essere al centro dell’attenzione per il suo valore e stazza. E una tastiera elettronica non è una soluzione: il pianoforte è quello acustico, come spiego in questo articolo.

    Se vostro figlio è timido, potrà facilmente nascondere la sua chitarra dallo sguardo della “zia che viene a trovarlo da lontano”, ma di fronte a un pianoforte non avrà scampo: “Amore, mi suoni qualcosa?”.

    Dicono “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”: se la pensate così, non scegliete il pianoforte perché diventerà, al contrario, una presenza costante della vostra vita, richiamandovi all’ordine quando tralasciate lo studio. Vi riempirà di sensi di colpa.

    La chitarra, da questo punto di vista, è uno strumento meraviglioso: leggera, piccola ma non troppo da non sentirsi forte quando è il caso, economica.

    Perché quasi tutti i bambini alla fin fine suonano la chitarra o il pianoforte e non altri strumenti?

    E’ quindi molto più facile trovare insegnanti di pianoforte e chitarra che insegnano ai bambini, rispetto che di qualsiasi altro strumento musicale. Ecco perché questi due strumenti sono così popolari tra i piccoli musicisti.

    Quali caratteristiche di mio figlio devo considerare prima di scegliere la chitarra o il pianoforte?

    Ora che abbiamo chiarito qualche punto importante, dobbiamo fare un passo avanti e comprendere che la scelta di uno strumento è anche (soprattutto) una questione di temperamento personale.

    Se il pianoforte è uno strumento imponente, sempre presente, un vero Re della musica, certamente non si adatta a un bambino molto timido, che si vergogna a farsi sentire mentre studia allo strumento. Suonerà leggero, sarà una lotta tra questo grande cassone di legno e le sue dita delicate. Il pianoforte, tra l’altro, richiede molta forza fisica per essere suonato nella sua ampiezza armonica.

    Relativamente alla chitarra, vi racconto una storia vera: un bambino di mia conoscenza sognava sin da piccolo di suonare la batteria ma, per varie ragioni, venne avviato allo studio della chitarra con la promessa che prima o poi sarebbe passato alla batteria. Immaginate già la fine di questa storia?

    Dopo 14 anni di studio della chitarra, lo strumento venne appeso al chiodo e la batteria…. restò un sogno mai realizzato.

    Quindi la chitarra, economica e facile da reperire, deve essere portata avanti nello studio solo se piace veramente, altrimenti si rivelerà una vera tortura per il vostro bambino. Proprio a causa della sua caratteristica di essere uno strumento “troppo comodo” da incominciare a suonare, ideale per fare “esperimenti” di amore verso la musica.

    In conclusione

    Lo strumento ideale per tuo figlio è strettamente collegato al suo temperamento e al suo carattere: non esitare a cercare strumenti alternativi alla chitarra e al pianoforte se ti sembra che tuo figlio non sia adatto per questi due. In realtà, con un piccolo sforzo, si possono trovare ottimi insegnanti di flauto, violino, percussioni e molti altri strumenti che sono un’eccellente e originale via di mezzo tra queste due star!

    Ovviamente i nostri consigli non sono legge: vi sono bambini timidissimi che sono diventati abili pianisti e i chitarristi esuberanti sono all’ordine del giorno nel mondo della musica.

    Vogliamo solo dirti che tuo figlio deve essere felice e provare piacere nello studio della musica. Non importa quanto bravo sia nel suonare la chitarra o il pianoforte (o qualsiasi altro strumento). Se vedi che la musica gli pesa, fagli provare un altro strumento completamente differente e probabilmente potrai capire se è la musica il problema o lo strumento scelto.

    Per le tue esigenze musicali “Tokio Piano” ti propone una scelta di pianoforti usati e verificati per non avere sorprese come accade (anche spesso) quando si acquistano da privati, ma non per disonestà, anzi spesso per una quasi ingenua incompetenza, come ad esempio capita che un parente si ritrova un pianoforte “ereditato”, oppure molte altre casistiche, e il povero “nuovo” proprietario cerca di dare via quello strumento che non ha neppure mai usato o “conosciuto”. Perciò se hai deciso di incominciare con il pianoforte, ti consigliamo di occuparti subito della scelta tra noleggio o acquisto di un pianoforte acustico.

    I nostri prezzi sono i migliori sul mercato ticinese. Contattaci per ogni tua richiesta

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  • Le differenze tra pianoforte a coda e pianoforte verticale

    Le differenze tra pianoforte a coda e pianoforte verticale

    Pianoforte a coda e pianoforte verticale (pianoforte a muro)

    La meccanica del pianoforte è estremamente complessa nel suo funzionamento e certamente non sono i dettagli tecnici che prenderete in considerazione quando deciderete se acquistare un ottimo piano verticale o un modesto piano a coda (che più o meno hanno un costo simile), ma il suono e la comodità d’uso. Per analizzare le differenze tra il pianoforte a coda e verticale iniziamo a capire cosa si intende per “buon pianoforte”

    Qual è un buon pianoforte verticale (pianoforte a muro)?

    E’ un pianoforte verticale alto per uso conservatoriale (dai 120 cm in su) con una meccanica revisionata e in perfetto stato, anche se di 20 o più anni di età. Il pianoforte verticale migliore sul mercato come rapporto tra qualità e prezzo è di frequente considerati il modello Yamaha U3. Ne parliamo con maggiore dettaglio.

    Il “mitico” pianoforte verticale Yamaha U3

    Il pianoforte verticale Yamaha U3 è stato progettato attorno al 1960 e da quel momento non ha mai smesso di essere prodotto. Non è il pianoforte verticale più costoso di Yamaha, in quanto ci sono le serie Yamaha YUS e Yamaha SU che si posizionano  a segmenti superiori. Ma è il pianoforte a muro più utilizzato nei Conservatori, scelto da maestri di musica, pianisti e appassionati del marchio Yamaha: il modello U3 è diventato un vero mito.

    I suoi punti di forza sono molti, in primis il fatto di essere sempre stato uno strumento interamente Made in Japan, cosa che non è successa con altre serie della Yamaha, come ad esempio la serie b e la serie P, che vengono prodotte attualmente in Indonesia. I pianoforti Yamaha Made in Japan sono sottoposti a rigidissimi controlli che li rendono sostanzialmente privi di qualsiasi difetto al momento dell’acquisto.

    Con milioni di esemplari venduti, lo Yamaha U3 è anche diventato uno strumento facile da riparare, perchè i pezzi di ricambio sono facilmente reperibili e vengono mantenuti sempre in stock. Infine, il tempo ha dimostrato che questi strumenti hanno una resistenza eccezionale e questo li ha resi estremamente richiesti sul mercato dell’usato. Un U3 è uno strumento che potrà essere rivenduto senza difficoltà, anche se acquistato usato.

    Qual’è un cattivo pianoforte a coda?

    il pianoforte di lunghezza attorno ai 160 cm datato e con modeste caratteristiche sonore. Viene in genere chiamato “baby grand“. Un esempio di questo modello è lo Yamaha GH1

    E un buon pianoforte a coda?

    Lo strumento universalmente riconosciuto come lo standard dei pianoforti a mezza coda è il mitico ed insuperabile Yamaha C3. Ne sono stati prodotti milioni di esemplari ed è il modello di Yamaha usato come standard per paragonare tutti gli altri modelli inferiori e superiori.

    Lo standard dei pianoforti a mezza coda: lo Yamaha C3

    Progettato negli anni sessanta e affiancato per anni da un cugino minore denominato G3 è un pianoforte a mezza coda di circa 180 cm. E’ uno strumento di una qualità e robustezza costruttiva senza paragoni e una sonorità inconfondibile. Chi lo critica, dovrebbe considerare il prezzo di molti concorrenti di questo modello prodotti da altre aziende, perchè il suo rapporto qualità / prezzo è imbattibile. E’ uno strumento destinato allo studio professionale, ai Conservatori e a un uso particolarmente intenso. La facilità di reperire i pezzi di ricambio sono la prova della popolarità di questo pianoforte a mezza coda.

    Ma cosa cambia realmente per il pianista tra pianoforte a coda e pianoforte verticale?

    Chi dispone di spazio e denaro per un pianoforte a coda di valore (a partire da 180 cm di lunghezza e 20.000 chf di prezzo) sicuramente farà meglio ad acquistare un pianoforte a coda. E’ una scelta “obbligata”, direi! Quindi per il pianista cosa cambia davvero tra i due tipi di strumento e perchè è così importante che il musicista esperto suoni sempre su un pianoforte a coda?

    Iniziamo a raccogliere alcuni “miti”:

    “Un pianoforte verticale alto suona meglio di un pianoforte a coda di piccole dimensioni”:

    è vero. Questo può essere spiegato dal fatto che tutti i pianoforti verticali alti appartengono alla categoria per uso professionale e conservatoriale, quindi sono strumenti prodotti con grande cura e pensati per una lunga vita di intenso lavoro. Viceversa (a meno che non si stia parlando di un Fazioli F156) un pianoforte a coda “corto” è un compromesso per chi non dispone della lunghezza sufficiente per le dimensioni ottimali. Di conseguenza, le aziende produttrici non spendono sforzi esagerati per migliorare una tipologia di strumento che resterà sempre “di nicchia”.

    Nessun professionista, per intenderci, si preparerà al concerto su un pianoforte a coda da 154 cm…. Un Yamaha GH1, per fare un esempio pratico, non sarà mai in grado di produrre un suono soddisfacente per il pianista esigente, perchè caratterizzato da bassi confusi e disarmonici, acuti modesti.

    “Un pianoforte verticale limita il pianista”:

    dipende dal repertorio e dal livello del pianista. Un repertorio barocco può essere suonato con grande soddisfazione anche su un pianoforte verticale (pianoforte a muro) di alta qualità. In effetti, Bach suonava su uno strumento che era ben lontano dal pianoforte a coda come lo conosciamo noi.
    Quindi non possiamo certo dire che senza pianoforte a coda non si possa suonare bene la musica di quell’epoca. Un’ esecuzione di Chopin potrebbe creare maggiori problemi al pianista su un pianoforte verticale.

    “Un pianoforte verticale non permette il “ribattuto”:

    dipende. In linea generale, conosco giovani pianisti che si sono diplomati brillantemente al Conservatorio utilizzando per lo studio a casa solo pianoforti verticali. Quindi il “ribattuto” (una sequenza di ripetizioni veloci della stessa nota – tipicamente presente in Scarlatti) è più una questione legata alla TECNICA del pianista, che non alla meccanica. Da questo punto di vista, spendo una parola in favore di Kawai, che nei suoi pianoforti verticali (pianoforti a muro) per uso conservatoriale ha raggiunto un risultato simile ai pianoforti a coda per quanto riguarda la ripetizione veloce delle note, grazie ad alcuni accorgimenti tecnici.

    “Un pianoforte a coda ha il “doppio scappamento”:

    e allora? Non è certo la presenza di un dettaglio tecnico a rimescolare le carte in tavola. Un pianoforte a coda di 2 metri e oltre offre molto più del doppio scappamento: ha un potere quasi “sovrannaturale” di attirare l’attenzione del pubblico grazie alle sue doti sonore.
    Chopin, tra l’altro, suonava con pianoforti Pleyel che non disponevano del doppio scappamento. Quindi la lunghezza dello strumento è ben più importante del doppio scappamento.

    Le differenze tra il pianoforte a coda e il pianoforte verticale spiegate con il lancio di una palla da tennis:

    Nel pianoforte a coda, il martello si muove verso la corda influenzato unicamente dalla forza di gravità, sia in salita che in discesa. Non vi sono molle che azionano il martello, se non in fase di risalita dopo il colpo. E’ come lanciare una pallina da tennis verso l’alto con la racchetta: possiamo imprimere con grande precisione alla palla il tipo di rimbalzo che vogliamo, gestendo sia la rigidità del polso che la forza erogata dal muscolo.

    Viceversa, se colpiamo la stessa pallina con la racchetta verso l’avversario, saremo costretti a considerare la stessa forza di gravità come nostra “nemica” e questo ci impedirà, ad esempio, di effettuare lanci con minima forza perchè la pallina cadrà subito a terra.

    Nel pianoforte la “racchetta” è il martello che colpisce la “pallina-corda”: lanciare il martello verso l’alto come nel pianoforte a coda (e non “in avanti” come in quello verticale), significa poter disporre di una gamma quasi infinita di intensità del suono, dal piano al forte. E, in particolare, una gamma vastissima di articolazioni del “piano”, che sono il vero “tesoro nascosto” del nostro pianoforte a coda.

    L’articolazione del piano, in effetti, è indispensabile per la crescita del pianista e per il suo successo professionale. Il repertorio romantico, come ben sappiamo, è tutto basato sull’articolazione del “piano”, sulla capacità di rendere sempre più fini e varie le sonorità che produciamo con le nostre dita. Il pianoforte a coda ci educa e ci fa migliorare.

    Per concludere:

    Da un punto di vista logico, io credo che per il musicista non professionista il pianoforte verticale (pianoforte a muro) di qualità sia uno strumento sempre preferibile rispetto a un modesto pianoforte a coda di scarso valore. il musicista che suona a livello amatoriale avrà bisogno di uno strumento che gli permetta di allietare il proprio pubblico domestico con un pianoforte che suoni davvero bene, senza compromessi.

    L’ esigenza dello studente del Conservatorio e del professionista, invece, è opposta: esiste lo studio a casa e i concerti con il pubblico. Sono due aspetti molto differenti.
    Per lo studio a casa, il pianoforte a coda con la sua meccanica è indispensabile sempre e comunque, anche se le caratteristiche sonore di un particolare strumento non sono perfette a causa della sua modesta lunghezza e, magari, della sua età e stato di usura.

    Se, invece, proprio non disponi di spazio e della somma necessaria per l’acquisto di un pianoforte acustico, potresti pensare all’acquisto di un pianoforte digitale.
    Ne parliamo i dettaglio in questo articolo che è dedicato in particolar modo ai bambini che incominciano lo studio del pianoforte.

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  • Ogni quanto accordare il pianoforte?

    Ogni quanto accordare il pianoforte?

    Quante volte all’anno è necessario accordare il pianoforte?

    “Per accordare il pianoforte, è necessario che esso sia già accordato”.
    Questa affermazione, letta tempo fa durante i miei studi di tecnico e accordatore, ci apre gli occhi sul reale bisogno di accordare il pianoforte con regolarità.

    Accordare il pianoforte è come curare la nostra psiche

    Per farvi comprendere cosa significhi accordare il pianoforte regolarmente (cosa che viene confusa spesso con le operazioni di regolazione e intonazione – che non devono necessariamente essere periodiche) faccio un paragone concreto della nostra vita quotidiana.
    Una persona lavora o studia e, ogni tanto, necessita di un periodo di riposo per “tornare in forma”, vero?

    Il pianoforte, nel suo normale uso (ma anche quando non viene utilizzato) perde la sua accordatura esattamente come i nostri nervi perdono il loro “tono”: una persona che non si concede mai un periodo di riposo sarà probabilmente molto nervosa (un pianoforte sarà di riflesso crescente), oppure sarà affaticata e triste (il pianoforte sarà calante).

    Insomma, il nostro pianoforte è come noi: ha bisogno di rimettere a posto periodicamente i suoi “nervi” (cioè le sue corde).

    I momenti migliori per accordare il pianoforte

    Se non osserviamo una cadenza regolare di “accordatura”, esattamente come per il corpo umano, dicevamo, il nostro sistema nervoso richiederà sempre più tempo per essere riportato in forma. Quando un pianoforte non viene accordato per anni (che venga usato o meno) è impossibile accordarlo in una sola sessione e quindi richiede più di un intervento di accordatura, con il rischio di danneggiare le corde e non raggiungere a lungo un’accordatura soddisfacente.

    Se posso capire in parte chi non accorda il pianoforte perchè non lo utilizza da anni …non riesco proprio a comprendere perchè vi siano spesso pianoforti non accordati da lungo tempo in mano a persone che li suonano regolarmente!
    Un pianoforte calante suona male, non riesce a suscitare alcuna emozione nell’esecutore e nemmeno nel pubblico familiare. Ogni melodia suonata risulterà sempre triste e disarmonica.

    Il periodo migliore per accordare il pianoforte corrisponde ai cambi di stagione, quando i riscaldamenti vengono accesi e spenti. Proprio 15/20 giorni dopo l’accensione e lo spegnimento del riscaldamento il pianoforte inizia a risentire dei cambi di umidità e temperatura, con un’inevitabile peggioramento dell’accordatura.

    Ovviamente quanto spesso accordare il pianoforte lo decide alla fin fine il proprietario ma, come ripeto, un pianoforte non accordato da anni richiede almeno due sessioni di accordatura (con una spesa maggiore) e non sempre l’accordatore accetterà di occuparsene.

    Le corde, infatti, possono rompersi durante il ripristino della giusta frequenza (essendo comunque necessario tirare la corda più del normale), con il risultato che l’accordatore sarà poi tenuto a ripristinare la corda, operazione complessa e costosa. Questo problema è particolarmente attuale per gli strumenti datati.

    Quindi vi suggeriamo di prestare sempre le dovute cure al vostro strumento: accordatelo almeno una volta all’anno anche se non lo state utilizzando. Lo strumento, oltretutto, diventerà più facilmente vendibile, se un giorno deciderete di passarlo ad altri, perchè l’eventuale acquirente potrà provarlo e valutarne le reali caratteristiche.

    Accordare il pianoforte facilita la vendita dello strumento

    Alcuni mesi fa ho visionato uno strumento usato presso un privato: era un pianoforte di modesto valore ma interessante, in quanto Made in Japan e quindi con ottime caratteristiche costruttive. Il proprietario non lo accordava da oltre 10 anni. Dopo una serie di prove ho compreso che riportarlo a un giusto livello di accordatura avrebbe richiesto numerose sessioni di accordatura, con una spesa in termini di tempo superiore al costo del pianoforte stesso. E quindi ho rinunciato a ritirarlo.

    In altri casi, specie se si tratta di strumenti di maggiore valore, sarebbe necessaria un’accordatura prima di provare lo strumento e comprendere il suo corretto funzionamento, l’assenza di vibrazioni e molti altri aspetti importanti.
    Anzi, voglio darvi un consiglio: se pensate di vendere il vostro pianoforte usato, magari proponendolo a privati tramite vari portali come tutti.ch, è un’ottima idea accordare il pianoforte prima di incominciare a proporlo al pubblico. Qualsiasi sia il valore dello strumento, le possibilità di venderlo risultano decisamente superiori se chi viene a provare lo strumento lo trova accordato. E’ un consiglio da amico!

    Accordare il pianoforte con Tokio Piano

    A proposito di questo: Tokio Piano dispone di una squadra di accordatori locali molto esperti e affidabili. Per qualsiasi esigenza di accordatura pianoforti in Ticino.
    Ogni accordatura di Tokio Piano include un check up generale dello strumento (utilissimo se desiderate vendere lo strumento a privati).
    Se notate un qualche tipo di malfunzionamento o non siete soddisfatti di come suona il vostro pianoforte, siamo quasi sempre in grado di identificare rapidamente la causa.
    Quasi sempre, dopo l’accordatura del pianoforte, possiamo risolvere in tempo reale la causa del malfunzionamento, oppure elaborare un preventivo per la riparazione richiesta. Nella maggior parte dei casi, i pianoforti di qualità sono molto robusti e si possono rimediare le cause del difetto senza dover ritornare una seconda volta e con un minimo supplemento di spesa.
    Richiedeteci oggi una quotazione senza impegno per l’accordatura del vostro pianoforte!

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  • Quanto è lunga la vita di un pianoforte?

    Quanto è lunga la vita di un pianoforte?

    Quanto è lunga la vita di un pianoforte? Un pianoforte usato è sempre un “vecchio pianoforte”?

    Per prima cosa, è importante comprendere che non tutti gli strumenti musicali acquisiscono valore e migliorano le loro caratteristiche con il passare del tempo e il pianoforte è uno di questi.

    Il pianoforte non è un violino! Il violino più antico, ad esempio, è stato costruito oltre 450 anni fa ed è perfettamente funzionante ancora oggi e di valore inestimabile. La vita media di un pianoforte, invece, è molto più breve. Per molti versi dobbiamo pensare al pianoforte usato come ad un’automobile: senza importanti interventi di manutenzione e ricostruzione, è in grado di fare un certo numero di chilometri (tanti!) ma poi incomincia a perdere le sue doti iniziali, fino a quando, intervento dopo intervento, non vale più la pena ripararla. Per il pianoforte usato, valgono gli stessi principi.

    Per questo, i circa 10.000 elementi che compongono un pianoforte usato a coda costituiscono una macchina perfetta ma che si consuma lentamente nel tempo. Si logorano i feltri dei martelli, la tavola armonica perde le sue caratteristiche di fabbrica, i perni (filicentro) che permettono il movimento dei vari dettagli si logorano. A volte diventa vecchio senza essere stato mai suonato veramente, perchè un pianoforte usato che non viene suonato è ugualmente soggetto a invecchiamento, specie a seguito di traslochi e sbalzi di umidità e temperatura.

    Insomma, il pianoforte usato è nato, cresce (ricordo, tra l’altro, che un pianoforte raggiunge la sua resa ottimale dopo circa 5 anni dalla produzione), vive una lunga carriera e, infine, è destinato alla “pensione”. E tra l’altro negli ultimi decenni è aumentato in modo significativo il costo delle riparazioni di un pianoforte usato (anche quelle più semplici) e dei pezzi di ricambio (i produttori di pianoforti rimasti sono ormai una manciata e possono controllare il mercato dei pezzi di ricambio).

    Sull’altro fronte, il prezzo d’acquisto dei pianoforti è calato, a causa della concorrenza dei “cloni orientali” dei pianoforti di grande marca e anche di nuove serie di prodotti di Yamaha e Kawai prodotte al di fuori del Giappone, dove la manodopera ha un costo inferiore.

    Vecchio non sempre vuol dire molto usato

    Capita piuttosto di frequente di incontrare pianoforti usati di 20 o 30 anni che non sono praticamente mai stati suonati. Le generazioni passate, specie le famiglie benestanti, consideravano prestigioso avere in casa un pianoforte anche se lo si utilizzava poco o niente. Gli eredi spesso svendono questi pianoforti usati, che sono un vero affare per il musicista dilettante e professionista.

    Ma bisogna essere sicuri che un pianoforte usato non sia stato suonato da professionisti o presso scuole di musica, prima di finire nelle mani del nuovo proprietario, perchè in quel caso la splendida occasione può trasformarsi in una grande delusione. Un pianoforte usato a scopo professionale diventa una vera e propria macchina “mangiasoldi”.

    Spesso, tra l’altro, il pianoforte usato che si acquista presso “privati” non è di seconda mano, ma di terza, quarta o più. Qui entra in gioco il tecnico professionista e possiamo capire perchè avventurarsi da soli nell’acquisto di un pianoforte usato da privati può essere davvero pericoloso. Lo spieghiamo in maniera molto chiara in questo articolo, dedicato proprio a noi rivenditori, che siamo veri e propri “cani da tartufo” delle ottime occasioni.

    Il pianoforte usato e le automobili

    Abbiamo paragonato il pianoforte usato all’automobile per complessità e per la caratteristica di avere una “percorrenza” complessiva massima, dopo la quale è più conveniente cambiare strumento piuttosto che aggiustarlo.

    Ma vi è un qualcosa di sostanzialmente diverso tra pianoforti usati e automobili, che stiamo usando nel nostro paragone: le automobili cambiano tecnologia in continuazione, i pianoforti no.

    Il pianoforte di oggi è sostanzialmente identico a quello di 100 anni fa. Questo rende ancora più interessante l’acquisto di uno strumento usato, purché usato poco: perchè questo pianoforte usato di 20 o 30 anni avrà caratteristiche sonore leggermente diverse (probabilmente migliori) di quelli prodotti oggi, ma al tempo stesso sarà tecnicamente identico a quello moderno.

    E’ per questo che Tokio Piano crede profondamente nel valore del pianoforte usato ma verificato. I nostri pianoforti usati, sono attentamenti verificati prima di poter entrare nel nostro catalogo in quando vogliamo offrire il meglio al cliente al prezzo più adeguato possibile. e perciò sono veri e propri “gioielli” che garantiscono lunghi anni di meravigliosa musica, emozioni irripetibili, soddisfazione personale.

    Inoltre, ci siamo specializzati nella ricerca dei pianoforti usati di buona o alta qualità, a meno che proprio un cliente voglia per sua scelta qualcosa di non molta qualità su specifica richiesta, noi proponiamo solo pianoforti che superano in modo adeguato tutti i nostri test.

    Infine, nel mercato del nuovo sono entrati nuovi attori: pianoforti di fabbricazione cinese (cloni dei pianoforti di grandi marche) e, purtroppo, anche pianoforti di marche giapponesi che vengono prodotti in paesi terzi, ad esempio in Indonesia, in Cina o altri paesi orientali.

    In genere, il produttore dichiara in maniera abbastanza esplicita il paese di produzione dello strumento, come fa ad esempio Yamaha con la sua serie più economica, la serie B che viene prodotta in Indonesia. In altri casi, purtroppo, il produttore non dichiara neppure il paese di fabbricazione di strumenti che vengono prodotti in parte ancora in Giappone e in parte in altri paesi, come avviene con la serie K della Kawai. In questo caso l’esperienza del vostro rivenditore di fiducia è particolarmente importante, al di là delle sue conoscenza tecniche.

    Vi spieghiamo meglio: normalmente noi proponiamo pianoforti verticali usati che all’epoca della loro produzione, avevano un prezzo di acquisto superiore ai 15.000 franchi e oggi ne valgono ancora la metà. Quanto costa un pianoforte nuovo Yamaha serie B? Poco più di 7.000 franchi. Nuovo!

    Non vi sembra quanto meno strano che un pianoforte nuovo di prezzo così modesto possa competere per materiali, qualità costruttiva e sonorità a un pianoforte usato di 40 anni? Certo che no! I miracoli non è in grado di farli nessuno, quindi potete essere certi che i pianoforti di marchi noti giapponesi prodotti in altri paesi NON possono offrire una qualità e una durevolezza paragonabile a quella dei veri pianoforti MADE IN JAPAN.

    Non pensateci due volte: contattateci per scoprire la nostra ristretta selezione di pianoforti. Sì, avete capito bene: siamo in “controtendenza”. Preferiamo proporre poche scelte di valore, invece di seguire la logica del commercio attuale che offre prodotti di appena sufficiente qualità tecnica e funzionale. Selezioniamo accuratamente ogni strumento, rinunciando a proposte multiple ma poco curate.

    PS: Sapevate che un pianoforte verticale usato può diventare un magnifico mobile vintage di grande valore?

    pianoforte usato

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  • Il pianoforte Silent

    Il pianoforte Silent

    Pianoforte con sistema Silent: ma è davvero utile?

    Il pianoforte Silent è un’apparecchiatura complessa dotata di sensori (ottici, nei modelli più recenti) che riproducono in cuffia il suono campionato (registrato) di uno o più pianoforti (NON del vostro pianoforte – non sono presenti microfoni) simulando anche la velocità e la forza istantanea impressa al tasto.

    Quindi, esattamente come per il suono del pianoforte acustico, se premete con forza il tasto sentirete un suono forte e viceversa. Riuscirete anche a gestire le diverse sfumature del suono, con un buon risultato complessivo e con la possibilità di registrare facilmente la vostra esecuzione in digitale e in tempo reale.

    Quindi… viva il pianoforte Silent?

    Dipende! Il Silent è un sistema che rende il pianoforte acustico piuttosto simile a un pianoforte digitale. Considerato che un buon pianoforte digitale costa poche centinaia di franchi, mentre un piano con il sistema silent ha un costo superiore a un piano acustico classico, vi sconsigliamo un pianoforte con sistema silent, preferendo un pianoforte digitale, se non ne avete una stretta necessità (ad esempio, se siete musicisti nottambuli e vivete in condominio).

    Il pianoforte acustico è uno “stato della mente”, il suono vi avvolge e vi riempie di emozioni, con le potenti note che è in grado di emettere. Quindi suonare un pianoforte acustico con sistema silent è un compromesso. Inoltre, se vi allenate una o due ore al giorno nelle ore permesse, non vale sicuramente la pena di utilizzare un sistema silent e perdervi il fascino del suono dal vivo, dato anche il costo molto elevato di questi strumenti.

    Quando il pianoforte “silent” può essere di aiuto?

    Il silent può essere di aiuto in varie situazioni, anche nel caso del pianoforte a coda perchè, oltre a poter essere utilizzato durante le fasi di studio tecnico e riscaldamento delle mani del pianista, permette di realizzare facilmente delle ottime registrazioni digitali, utilizzando le apposite uscite di segnale o i registratori integrati.

    Il suono del pianoforte a coda, inoltre, può diventare un reale problema per il pianista stesso (può anche danneggiare l’udito o provocare fenomeni di iperacusia), se lo studio si prolunga per molte ore e il pianoforte a coda, di norma, non è dotato di sordina.

    Pianoforte Silent: meglio un sistema originale Yamaha montato in fabbrica o installato successivamente?

    Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i pianoforti con sistema Silent installato in fabbrica da Yamaha e Kawai non sono esattamente identici ai modelli senza silent. I pianoforti a coda Yamaha dotati di Silent, ad esempio, utilizzano un sistema atto a ridurre l’impatto dello stelo del martello sulla barra del silent (la barra che ferma i martelli prima che colpiscano la corda, per intenderci).

    In effetti, il problema maggiore che si riscontra con i sistemi silent installati fuori dalla fabbrica è l’usura prematura di alcune parti della meccanica del pianoforte, specie con un uso intenso del pianoforte con il silent attivo. Tutto questo, ovviamente, riguarda solo chi passa al pianoforte molte ore al giorno, mentre per un uso meno intenso non preoccupatevi: andrà benissimo anche un silent installato fuori dalla fabbrica.

    In conclusione

    Penso che l’acquisto di un pianoforte silent, anche quando si vive in un condominio, non sia una scelta così scontata.

    Veramente i vostri vicini non saranno in grado di sopportare il suono distante di un pianoforte verticale un’ora al giorno, magari con la sordina attiva? 

    Se non usate il pianoforte verticale acustico molto spesso e in orari serali probabilmente un silent non vi servirà, ma logicamente bisogna capire al meglio ogni situazione che può essere differente.

    Contattaci per ogni tua domanda o dubbio, siamo sempre a disposizione!

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  • Il pianoforte giusto per tuo figlio

    Il pianoforte giusto per tuo figlio

    Il pianoforte giusto per iniziare a “studiare” la musica: scegliere il pianoforte per un bambino è complicato.

    Eh sì, perché uno strumento musicale deve essere studiato ogni giorno, con passione e costanza. Se tuo figlio “studia” musica solo in compagnia dell’insegnante una o due volte alla settimana, questo vuol dire che non sta “studiando”. Sta facendo delle prove di strumento. Quindi a casa deve sempre esserci uno strumento musicale a disposizione per lo studio: vi aiutiamo a scegliere il pianoforte giusto per un bambino. Se invece non avete ancora deciso quale sia in generale lo strumento musicale adatto a vostro figlio, vi invitiamo a leggere questo articolo del nostro blog.

    Tastiera, pianoforte digitale (elettronico) o pianoforte acustico (il “pianoforte vero e proprio”, per intenderci)?

    Vediamo in dettaglio:

    • TASTIERA: la tastiera elettrica è uno strumento differente dal pianoforte. E’ come paragonare un ascensore a un montacarichi. La tastiera è priva del meccanismo complesso del pianoforte, caratterizzato da una resistenza alla pressione del tutto specifica. Il pianoforte, infatti, permette la modulazione di un range quasi infinito di variazioni dinamiche. Una tastiera di buona qualità ha un costo simile a un pianoforte elettronico – elettrico – digitale (chiamatelo come volete). Quindi la domanda è: perché acquistare una tastiera per studiare il pianoforte? Esatto: è un errore!
    • PIANOFORTE DIGITALE: se avete problemi di spazio in casa, di vicini che non sopportano i rumori o, semplicemente, volete vedere se l’interesse del vostro bimbo è reale, allora non ci pensate due volte: acquistate subito un pianoforte digitale. Tokio Piano ha selezionato una gamma di pianoforti digitali di ottima qualità e prezzo davvero vantaggioso. Con poco più di 400 franchi porterete a casa un ottimo strumento (scopri le offerte dal nostro catalogo) che sarà sicuramente di grande aiuto per lo studio. Nota bene!!! non spendete cifre stratosferiche per un pianoforte digitale! Non ne vale la pena e se vostro figlio deciderà di proseguire gli studi, dovrete comunque mettere da parte il pianoforte digitale, al massimo entro 3 anni. La meccanica del tasto digitale è una simulazione di quella reale del pianoforte e quindi più o meno “va sempre bene” ma non sarà mai identica a quella di un pianoforte vero.
    • PIANOFORTE ACUSTICO: è ovviamente la soluzione migliore per chi voglia avvicinarsi a questo magnifico strumento. Un pianoforte verticale. Il costo di un pianoforte acustico di qualità nuovo (quindi non prodotto in Cina) è molto elevato. Per questo, Tokio Piano seleziona i migliori pianoforti usati e semi nuovi facendone una dettagliata analisi per offrire il meglio del mercato dell’usato. Il pianoforte migliore per tuo figlio è perciò proprio un pianoforte acustico!

    Che aggiungere d’altro? Se hai bisogno di ulteriori informazioni o vuoi essere seguito integralmente nella scelta, nell’acquisto e nell’assistenza del tuo futuro pianoforte, chiamaci o scrivici! I nostri contatti principali sono in alto nel sito, pronti a realizzare il tuo sogno musicale.

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